13 Mag Mia sorella maggiore
Questa mail e’ un po’ lunga, ma mi piacerebbe sapere cosa pensate di quello che vi voglio raccontare.
Conosco mia sorella da quando sono nato, ho diviso con lei la stanza per 24 anni, ma rimane sempre una delle pochissime persone che mi sanno sorprendere.
Oggi ho passato quasi tutto il giorno con lei, tra l’altro e’ venuto a trovarci anche Giulio (il gelato era buonissimo! thanks…), e volevo raccontarvi un paio di cosette.
Qualcuno forse si ricordera’ che tempo fa scrissi due righe sui gruppi di autoaiuto, per il convegno di Milano, e siccome anche quella sera ero da Livia, le scrissi utilizzando il suo Pc , che lei usa per scriverci il suo diario personale. L’ho salvata in una cartellina nascosta nell’hard disk, almeno cosi’ credevo. Invece lei non solo l’ha trovata, dal che ho capito che, zitta zitta, in realta’ naviga nel computer molto meglio di quanto pensassi, ma ho pure scoperto che se l’e’ letta e riletta un sacco di volte negli ultimi giorni. Considerate che Livia in questo periodo non ha un bel rapporto con la sindrome, lo so perche’ ne parlo ogni tanto con lei, ad esempio non vuole passare il tempo libero con altri down, e cosi’ via.
Invece la lettura di quella cosa le ha fatto molto piacere. Non so bene cosa le sia scattato nella testa. A Giulio ha detto semplicemente “ho letto che mio fratello ha parlato di me….”, ma credo (o spero) che le abbia fatto piacere anche avere davanti l’espressione di un rapporto positivo, “fattivo” (che brutta parola) con la sindrome.
Altra cosa. Stavo suonando il piano, a un certo punto mi si avvicina e mi dice con grande discrezione “m’ha detto mamma che ti sei lasciato con la tua ragazza” (cosa effettivamente avvenuta qualche giorno fa, dopo quasi 8 anni sono “single”, altra parola orrenda). Premetto che mai ho parlato di queste cose con lei, a eccezione di un fugace scambio quando anni fa l’altra storia mia fini’. Invece mi si avvicina e dice “io lo so che con mamma tu non puoi parlare di queste cose, ma io sono tua sorella e con me ne puoi parlare”.
Sono rimasto come un allocco. Non me lo sarei mai e poi mai aspettato.
Allora ne ho parlato davvero con lei, e le sue osservazioni, nella loro grande semplicita’, erano molto pertinenti.
Il punto e’ questo.
Sono sempre piu’ convinto. Il ritardo delle persone down -TUTTE- riguarda solo quella che viene definita come “sfera cognitiva”. Dal punto di vista interiore, spirituale, emozionale, affettivo, il concetto di “ritardo mentale” non ha grande senso. So bene che dico una cosa assolutamente criticabile, anzi, mi piacerebbe parlarne con chi di voi non la dovesse pensare come me.
Anni fa lessi un libro di uno psicologo a nome Howard Gardner che sosteneva che il concetto di “intelligenza” vuol dire tutto e non vuol dire niente. Addirittura la parola “intelligenza” non vuol dire molto. Esistono le intelligenze, e addirittura lui ne tentava una catalogazione (intelligenza matematica, intelligenza cinestetica, intelligenza artistica, ecc), aggiungendo pero’ che sopra a tutto c’e’ l’interiorita’, il nucleo centrale della persona. E quello e’ molto al di la’ di quello che chiamiamo sviluppo intellettivo.
Alessandro